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Ottobre 2023

Whistleblowing, ossia i segnalanti

Garantito l’anonimato per coloro che sagnalano irregolarità o illeciti all’interno delle aziende.

1. gli adempimenti per le società italiane
Il D.Lgs. n. 24/2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 marzo 2023, ha recepito nell’ordinamento giuridico italiano la Direttiva 2019/1937/UE sul whistleblowing. La normativa, che si applica a tutte le società italiane, pubbliche e private, con più di 50 dipendenti, prevede una serie di adempimenti a carico delle aziende per garantire la tutela dei soggetti che segnalano condotte illecite.
Dal 15 luglio 2023, tutte le società che impiegano almeno 250 dipendenti hanno dovuto adeguarsi alla nuova disciplina, mentre per quelle con meno di 250 dipendenti ma più di 50, l’obbligo decorrerà a partire dal prossimo 17 dicembre 2023 .

2. Quali sono gli obiettivi della Direttiva Europea sul Whistleblowing sono:
2.1 Rilevare e prevenire comportamenti scorretti e violazioni di leggi e regolamenti;
2.2 Migliorare l’applicazione della legge implementando canali di segnalazione efficaci, affidabili e sicuri per proteggere i segnalanti da eventuali ritorsioni;
3.3 Tutelare la privacy dei whistleblower aiutandoli a denunciare atti illeciti o irregolarità in modo sicuro, garantendo la possibilità di segnalare in modo anonimo.

3. Obblighi di istituzione di un canale di segnalazione
Il primo e più importante adempimento è l’istituzione di un canale di segnalazione interno o esterno, attraverso il quale i dipendenti e i collaboratori delle società possono segnalare condotte illecite. Il canale interno deve essere accessibile a tutti i dipendenti e i collaboratori, in modo anonimo o non anonimo, e deve essere gestito da un soggetto terzo, indipendente dall’azienda. Il canale esterno è istituito presso l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) e può essere utilizzato da chiunque, anche se non è un dipendente o un collaboratore dell’azienda.

4. Obblighi di informazione e formazione
Le aziende sono inoltre tenute a informare i propri dipendenti e collaboratori dell’esistenza del canale di segnalazione e delle procedure per utilizzarlo, inoltre devono organizzare corsi di formazione per i dipendenti e i collaboratori, al fine di sensibilizzarli sulla normativa in materia di whistleblowing e sulle modalità di segnalazione delle condotte illecite.

5. Obblighi di riservatezza e protezione del segnalante
La normativa prevede una serie di misure a tutela dei soggetti che segnalano condotte illecite. In particolare, le aziende sono tenute a garantire la riservatezza dell’identità del segnalante, salvo nei casi in cui ciò sia necessario per l’accertamento delle condotte illecite o per la tutela dei diritti di terzi. Le aziende sono inoltre tenute a proteggere il segnalante da eventuali ritorsioni, anche di natura economica.

6. Sanzioni
Le aziende che non rispettano gli obblighi previsti dalla normativa in materia di whistleblowing sono soggette a sanzioni amministrative pecuniarie da 10.000 a 100.000 euro.

7. Alcuni consigli per la corretta implementazione della normativa
Per una corretta implementazione della normativa in materia di whistleblowing, le aziende dovrebbero tenere in considerazione i seguenti consigli:
• Il canale di segnalazione deve essere accessibile a tutti i dipendenti e i collaboratori, in modo anonimo o non anonimo.
• Il canale di segnalazione deve essere gestito da un soggetto terzo, indipendente dall’azienda.
• La comunicazione sull’esistenza del canale di segnalazione deve essere chiara e concisa.
• I dipendenti e i collaboratori devono essere formati sulla normativa in materia di whistleblowing e sulle modalità di segnalazione delle condotte illecite.
• La riservatezza dell’identità del segnalante deve essere garantita, salvo nei casi in cui ciò sia necessario per l’accertamento delle condotte illecite o per la tutela dei diritti di terzi.
• Il segnalante deve essere protetto da eventuali ritorsioni, anche di natura economica.