Perché un numero crescente di imprenditori sta scegliendo di creare una società capogruppo
Negli ultimi dieci anni la parola holding è uscita dai confini dei grandi conglomerati industriali per diventare un tassello strategico anche nel mondo delle PMI. La trasformazione dei mercati, la crescente complessità gestionale e l’urgenza di proteggere sia il patrimonio sia la continuità aziendale hanno spinto molte imprese a riconsiderare la propria struttura societaria.
Creare una holding oggi non è più un vezzo da corporate: è una scelta progettuale che può incidere profondamente sul modo di crescere, governare e tramandare l’impresa.
Ecco perché.
- Un nuovo livello di governance: dalla gestione alla strategia
La sfida di molti imprenditori non è più solo “far funzionare l’azienda”, ma governare un insieme di attività che negli anni si sono diversificate: rami operativi diversi, partecipazioni in altre società, immobili strumentali, investimenti finanziari.
La holding interviene proprio qui:
- centralizza le decisioni strategiche,
- offre una visione integrata del gruppo,
- consente di gestire in modo professionale partecipazioni, brand, asset e persone.
Da semplice strumento giuridico, diventa un vero luogo di governo.
Nelle PMI questo passaggio rappresenta spesso la transizione dall’imprenditorialità “artigianale” a quella “manageriale”.
- Protezione del patrimonio: una barriera che vale più di un’assicurazione
In un contesto economico dove rischio operativo, contenziosi e volatilità finanziaria sono in aumento, proteggere il patrimonio personale e familiare non è un lusso, ma una strategia di sopravvivenza.
Attraverso la holding è possibile:
- separare il patrimonio dall’attività operativa,
- isolare i rischi, evitando che un problema in una società travolga tutto il gruppo,
- custodire immobili, liquidità e partecipazioni in un contenitore più sicuro.
Molti imprenditori scoprono la holding proprio quando, dopo anni di attività, comprendono che il valore creato va prima di tutto protetto.
- Efficienza fiscale: un ecosistema che premia l’organizzazione
In Italia il regime delle holding è tra i più interessanti per chi punta a crescere attraverso partecipazioni e operazioni straordinarie.
I principali vantaggi includono:
- Esenzione del 95% sulle plusvalenze derivanti dalla vendita di quote (Regime PEX).
- Tassazione ridotta sui dividendi provenienti dalle società partecipate.
- Possibilità di conferire rami d’azienda o partecipazioni con impatti fiscali ottimizzati.
- Strumenti agevolati per riorganizzazioni, fusioni, scissioni e creazioni di nuove controllate.
Non si tratta di “pagare meno tasse”, ma di pagare meglio, sfruttando una struttura che dialoga in modo efficiente con il sistema normativo.
- Crescita e investitori: la holding come piattaforma per scalare
Sempre più investitori — business angel, fondi di investimento, family office — preferiscono entrare in gruppi strutturati. Una holding:
- semplifica i processi di due diligence,
- rende chiaro l’assetto proprietario,
- consente di creare nuove società operative senza ridiscutere l’intera governance,
- permette di coinvolgere soci diversi su progetti diversi, mantenendo il controllo centrale.
Per un imprenditore che pensa in grande, la holding è il ponte verso una crescita scalabile, perché trasforma l’impresa in un ecosistema modulare, pronto ad ampliarsi.
- Passaggio generazionale: proteggere l’impresa, non solo le quote
Nel tessuto imprenditoriale italiano, dove oltre il 70% delle imprese ha una dimensione familiare, il passaggio generazionale rappresenta una delle sfide più delicate. La holding consente di:
- centralizzare il patrimonio familiare,
- separare proprietà e gestione,
- distribuire quote e diritti in modo equilibrato,
- assicurare stabilità alla continuità aziendale anche in presenza di eredi con ruoli diversi.
È uno strumento che permette all’imprenditore di decidere oggi come immagina il futuro della propria impresa domani.
- Un modello pronto per il futuro: flessibile, scalabile, internazionale
Il mondo produttivo si sta muovendo verso modelli sempre più modulari e interconnessi. La holding si inserisce perfettamente in questo scenario:
- è adatta a gruppi che operano in mercati internazionali,
- facilita joint venture e partnership,
- permette di aprire e chiudere rami aziendali con rapidità,
- supporta modelli moderni come startup studio, corporate venture e acquisizioni seriali.
In altre parole, è una struttura che cresce con l’impresa, senza obbligare a cambiare la propria pelle a ogni evoluzione.
Conclusione: la holding come progetto, non come soluzione tecnica
Costituire una holding significa fare un passo che riguarda visione, organizzazione e futuro.
Non è un adempimento burocratico né un escamotage fiscale: è un modo diverso di pensare l’impresa e il ruolo dell’imprenditore.
Chi adotta questo modello, spesso scopre non solo nuovi vantaggi operativi, ma un nuovo modo di leggere la propria azienda: non più come entità singola, ma come gruppo, come patrimonio da proteggere, come progetto da valorizzare.
La holding non è la meta.
È l’infrastruttura per arrivarci.
Dott. Pasquale Coppola
